Ogni geografia è un percorso impossibile da riscrivere. Ricercarne le tracce è avvalorarne le caratteristiche emozionali e personali.
Con “Mediterraneo” problematizzo la rappresentazione di un territorio complesso mischiando immagini di cellule umane con quelle proprie della
geografia. Le mie mappe cito-geografiche creano un corto circuito nella nostra immagine mentale del paesaggio e tentano di stabilire un nesso tra il confine del corpo e quello del territorio. Il mio linguaggio è quello delle micronarrazioni collegate alla fragilità delle nostre identità. Nel mondo sempre più veloce in cui viviamo, i rapporti interpersonali tendono a sfrangiarsi e con loro perdiamo la consapevolezza ed il rispetto per la Natura che ci circonda. L’intimità descrive paesaggi unici ed irripetibili, quello che mi interessa è riproporne le sembianze e permettere agli spettatori di leggere su più livelli le forme ambigue ed astratte delle proprie esperienze.
Fabrizio Sartori, dal catalogo di Quatidiana 09, Padova